FONTE: PAMBIANCONEWS
È un grido d’allarme quello che Confindustria Moda ha lanciato durante la quinta edizione della Settimana Anticontraffazione, attualmente in corso fino al 25 ottobre. Secondo i dati Ocse, infatti, il valore del commercio mondiale di prodotti italiani contraffatti dei settori tessile, moda e accessorio ammonta a 5,2 miliardi di euro.
Il mercato nero dei prodotti del fashion made in Italy è una piaga per l’economia nazionale, che causa alle aziende manifatturiere italiane 1,3 miliardi di euro di danni per le mancate vendite, e danni ai consumatori, convinti di acquistare un prodotto autentico, 1,4 miliardi di euro. Senza contare che la contraffazione genera anche un impatto negativo indiretto in termini di riciclaggio di denaro, evasione fiscale, sfruttamento del lavoro illegale e sostenibilità ambientale delle produzioni.
Negli ultimi anni la lotta alla contraffazione si è inasprita, passando dai 26 milioni di articoli sequestrati nel 2016 agli oltre 52 nel 2018. Dei sequestri effettuati, il 25,4% riguarda articoli del settore abbigliamento, il 34,2% accessorio, il 16% calzaturiero, il 7,3% gioielleria e il 3,3% occhialeria.
All’evento digitale ‘L’impatto della contraffazione sul settore moda: le esigenze del mondo delle imprese e la risposta delle istituzioni’, che si è tenuto ieri, hanno partecipato anche i sette presidenti delle associazioni Smi-Sistema moda Italia, Assopellettieri, Aip-Associazione italiana pellicceria, Anfao-Associazione nazionale fabbricanti articoli ottici, Assocalzaturifici, Federorafi e Unic-Unione concerie italiane.